Tutto esaurito, domenica, all’auditorium del parco “La Quercia” per il concerto di Paolo Fresu e la Scraps Orchestra...
Tutto esaurito, domenica, all’auditorium del parco “La Quercia” per il concerto di Paolo Fresu e la Scraps Orchestra. Era il primo dei tre eventi organizzati da Comune di Suzzara, coop. Chv e associazione Sophia nell’ambito del progetto “Amico Fragile. Aiutare con cura”. Questa sera, sempre all’auditorium, alle 21, appuntamento con don Andrea Gallo, il prete anarchico che presenta “Io non taccio”, con le prediche di Giacomo Savonarola, Comunità di San Benedetto al Porto di Genova insieme a Valentino Corvino (viola, live electronics) e Stefano Albarello (voce e liuto) nell’adattamento di Stefano Massini. Ingresso 18 euro. Prenotazioni al 349/2797190. Don Gallo è conosciuto per il suo infaticabile sostegno per chi vive nel disagio più assoluto, da sempre vicino agli ultimi, agli emarginati senza la paura di scontrarsi con la dottrina ufficiale della chiesa, con la società o la cultura dominante. Tornando a Fresu e alla Scraps Orchestra, i musicisti hanno dato vita ad un concerto che molti hanno definito tra i più belli organizzati a Suzzara. Una sorta di “Sconfinart” in formato invernale. La poetica dei testi di Stefano Boccafoglia ha sposato l’estro musicale di Fresu. Due ore di brani che hanno emozionato e commosso gli oltre 400 spettatori. Dalle cover “Ma cos’è questa crisi” di Rodolfo De Angelis, “Oh capitan c’è un uomo in mezzo al mare” vecchio pezzo degli anni ‘30 ripreso da Mina nel 1976, “Ma che freddo fa” di Nada e “Viva l’Italia” di De Gregori, alle canzoni dedicate ai ragazzi del Cse “Gli occhiali di Edo”, “Il Maratoneta” e “Verde Spranza”. E poi ancora “Mal d’Africa” dedicato Ad Ilaria Alpi e Miran Hrvatin uccisi a Mogadiscio il 20 marzo 1994 e “Da casello a casello” per ricordare i giudici Falcone e Borsellino, fino a “Lifting”, brano che la Scraps, da 17 anni, dice di non voler più cantare nei concerti ma che ha riproposto con tutti i musicisti, compreso Fresu. Brano anticipato da una nota di Elsa Morante del 1945 su Benito Mussolini, che a distanza di 66 anni calza perfettamente con l’ex premier Silvio Berlusconi. Il concerto si è chiuso col “bis” cover di Renato Rascel “Bufera”. Semplice ma d’effetto la coreografia : scatole di cartone sistemate alla rinfusa e su tutte la scritta “Fragile” stampata ad inchiostro rosso dai ragazzi del Cse, coordinati da Cayo Delegati. Mauro Pinotti